Tecar terapia per l’apparato muscolo-scheletrico

Che cos’è?

La T.E.CA.R. acronimo di Trasferimento Energetico CApacitivo Resistivo, anche conosciuta come diatermia capacitivo-resistiva, è una terapia fisica strumentale a radiofrequenza che, sfruttando il principio fisico del condensatore, mobilizza le cariche elettriche – sotto forma di ioni – all’interno del corpo umano, trovando alcune indicazioni terapeutiche nelle più comuni problematiche infiammatorio-dolorose dell’apparato muscolo-scheletrico.

La tecarterapia nasce verso la fine degli anni ’90 in Spagna. Dal punto di vista biofisico emette un campo elettromagnetico a frequenza variabile, che induce nei tessuti corporei (fascia muscolare, muscoli, tendini, legamenti, capsula articolare, cartilagine, ossa, nervi e vasi) particolari correnti dette di “spostamento”, prodotte dal movimento alternato delle cariche elettriche, che si generano tra il manipolo e la piastra conduttrice, tra i quali è interposto il tessuto target (bersaglio) che viene investito dall’energia prodotta dal generatore (apparecchiatura tecar), sotto forma di continuo flusso di energia endogena (interna).

Con una frequenza di applicazione di 448 kHz (0,45 MHz) prevale l’effetto terapeutico di tipo “induttivo” ovvero endogeno, riducendo l’effetto “Joule” di riflessione (e termia franca), incrementando quindi la porzione di energia assorbita da parte dei tessuti corporei (termia endogena) rispetto a quella riflessa (termia esogena), migliorando quindi la capacità terapeutica di questa nuova elettroterapia, che trova nella Marconi e Radar Terapia i suoi più vicini predecessori.

A cosa serve?

Uno dei principali effetti terapeutici della tecar-terapia è rappresentato dall’aumento di flusso sanguigno (iperemia) principio fisico spesso utilizzato in fisioterapia, grazie al quale si possono accelerare i naturali processi riparativi dei tessuti corporei, velocizzando il recupero post-chirurgico, post-traumatico e in particolari affezioni muscolo-scheletriche cronico-infiammatorie.

L’aumento di temperatura all’interno dei tessuti, comporta un aumento del metabolismo cellulare, con maggiore scambio tra ambiente intra ed extracellulare: da una parte verrà quindi favorito l’ingresso nella cellula di ossigeno e sostanze nutritizie, dall’altra la fuoriuscita di cataboliti (prodotti di scarto del metabolismo cellulare stesso).

Un altro importante effetto terapeutico si ottiene a livello flebo-linfologico, riequilibrando la permeabilità capillare, stimolando il drenaggio delle stazioni linfonodali sovraccaricate dai prodotti del catabolismo cellulare, trovando indicazione in svariate patologie in cui è prioritario favorire un corretto drenaggio emolinfatico, associato ad un ripristino del microcircolo e dell’ossigenazione tissutale.

Dal punto di vista terapeutico la tecar terapia si avvale di due specifiche tipologie di trattamento: capacitivo e resistivo.

In base alla diagnosi e alla prescrizione medica, il fisioterapista elabora un adeguato piano di trattamento individuale, modulato secondo la patologia, il distretto anatomico da trattare e il tessuto target (es. muscoli, fascia, ossa, tendini, ecc.), stabilendo sia la modalità di trattamento (capacitivo o resistivo) che la frequenza e potenza di lavoro.

La scelta terapeutica spettante al fisioterapista è di fondamentale importanza rispetto sia ai risultati che alle controindicazioni di trattamento: scegliere di lavorare in atermia (nessun aumento della temperatura interna), omeotermia (temperatura uguale a quella corporea) o termia decisa (incremento di alcuni gradi della temperatura interna) può essere decisivo sul risultato terapeutico, favorendo o meno il naturale processo autoriparativo dei tessuti trattati.

Quali indicazioni ha?

La tecar-terapia trova particolare indicazione nelle seguenti affezioni muscolo-scheletriche:

* Patologie della colonna:

– Rachialgie (cervicalgie, dorsalgie, lombalgie)

– Cervico-brachialgie e Lombo-sciatalgie

* Patologie della spalla:

– Periatrite scapolo-omerale

– Sindromi da impingment (periatrite scapolo-omerale, conflitto sub-acromiale)

– Capsulite adesiva (frozen shoulder o spalla congelata)

– Esiti di intervento artroscopico di spalla (SLAP lesion, ancoraggio sovraspinato, pulizia articolare)

* Patologie del gomito/polso/mano:

– Epicondiliti e epitrocleiti

– Tunnel carpale

* Patologie dell’anca/bacino:

– Sindromi da impingment (periatrite d’anca)

– Pubalgia (sindrome retto-adduttoria)

– Coxartrosi non chirurgica (effetto sulla sola componente muscolo-tendinea – maggiore estensibilità tessuto connettivo -)

* Patologie del ginocchio:

– Esiti di intervento di ricostruzione del LCA (Legamento crociato anteriore)

– Tendinopatia rotulea

– Gonartrosi non chirurgica (effetto sulla sola componente muscolo-tendinea – maggiore estensibilità tessuto connettivo -)

– Condropatia femoro-rotulea (effetto sulla sola componente muscolo-tendinea – maggiore estensibilità tessuto connettivo -)

– Sindrome della bendelletta ileo-tibiale

– Tendinopatia della “zampa d’oca”

* Patologie della caviglia/piede:

– Sindromi da impingment dell’articolazione tibio-tarsica (caviglia)

– Fascite plantare e metatarsalgie

* Traumi, strappi e stiramenti muscolari (in fase subacuta, superata la fase acuta di riparazione tissutale)

* Tendiniti, tenosinoviti, entesiti e borsiti

* Disfunzioni del connettivo (densificazione centri mio-fasciali, trigger points, tender points)

* Edemi

Presenta delle controindicazioni?

La tecar terapia presenta delle controindicazioni assolute per: pace-maker, stimolatori neurologici o antalgici, gravidanza, neoplasie, cartilagini di acrescimento (bambini) e per le problematiche vascolari in cui il calore è controindicato (arteriopatie obliteranti, tromboflebite, insufficienza venosa profonda, coagulopatie) e delle controindicazioni relative per: soggetti diabetici, infezioni in atto, infiammazioni acute e per particolari patologie che portano deficit sensitivi cutanei (anestesia cutanea). La presenza di protesi metalliche o altri mezzi di sintesi, non costituisce controindicazione al trattamento.